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Proteste in Turchia 15 maggio 2014

I quattro maggiori sindacati turchi hanno proclamato uno sciopero generale oggi mentre cresce la rabbia nel paese per i 298 minatori uccisi nel disastro della miniera di carbone di Soma, un bilancio provvisorio destinato certamente ad aumentare. I sindacati accusano i proprietari della miniera di aver messo a rischio le vite dei lavoratori per risparmiare sui costi e chiedono che i responsabili della tragedia paghino. "Centinaia di lavoratori sono stati lasciati morire fin dall'inizio, quando sono stati obbligati a lavorare in processi produttivi crudeli per acquisire il massimo profitto" afferma una nota congiunta delle quattro organizzazioni, che hanno invitato i loro iscritti a vestirsi di nero per "essere al fianco dei nostri fratelli di Soma".

A Smirne, vari sindacalisti sono stati ricoverati dopo gli scontri con la polizia che ha usato i gas lacrimogeni e gli idranti per disperdere una protesta a cui hanno partecipato piu' di 20.000 persone. Proteste anche a Mersin e Antalya; a Istanbul, la polizia ha bloccato una manifestazione e chiuso un'importante arteria di traffico. Ad Ankara un migliaio di operai ha tentato di marciare verso il ministero del Lavoro: alcuni indossavano caschi e sventolavano bandiere con l'immagine di Che Guevara.

"Il fuoco di Soma brucera' l'Akp', il partito Giustizia e Sviluppo di Erdogan che pero' nelle elezioni di marzo, a dispetto di tutti i pronostici, ha vinto con ampio margine le elezioni. "La Turchia piange", titola oggi in prima pagina Milliyet all'indomani della strage della miniera di Soma, il peggiore disastro industriale nella Turchia moderna. Ieri migliaia di dimostranti si erano già scontrati con la polizia ad Ankara e Istanbul, e la stessa visita di Erdogan alla miniera è stata interrotta a causa della forte reazione della folla, che ha costretto il premier a scappare in un supermercato. Un video amatoriale ha filmato il momento del contatto con i parenti delle vittime. E rivedendo i fotogrammi alla luce di alcune testimonianze sembra che Erdogan abbia preso a schiaffi una giovane ragazza (che l'aveva apostrofato chiedendo "che ci fa qui l'assassino di mio padre?"). Nel filmato Erdogan e' coperto da altre persone. Lo si vede solo alzare la mano, visibilmente irritato, dopo avere detto "Vieni e dirmelo qui in faccia", riferisce Hurriyet online. Ma non si vede come finisca il gesto. "Il premier ha colpito un manifestante a Soma?" si chiede il
quotidiano. Zaman online ha meno dubbi, e titola "Il premier Erdogan ha colpito un abitante di Soma dopo le proteste". Il presunto incidente sarebbe intervenuto dopo che il suo consigliere Yusuf Yerkel e' stato fotografato a Soma mentre prende a calci un contestatore mantenuto a terra da due soldati. I due episodi "hanno suscitato furore" rileva Hurriyet sulle reti sociali, dove la fotografia di Yerkel ha fatto il giro del mondo.

Oggi sul posto e' giunto il presidente Abdullah Gul e la polizia ha bloccato le strade per diversi chilometri, perquisendo ogni auto in transito. Il clima, pero', e' stato meno teso: pur tra qualche contestazione, Gul ha avuto modo di unirsi "al dolore dell'intera nazione turca" e ha promesso un'inchiesta e che si fara' luce sull'accaduto.

Sui giornali escono le storie dolorose del calvario vissuto da centinaia di uomini rimasti bloccati in fondo alla miniera invasa dal fuoco, dal fumo e dal monossido di carbonio, il killer silenzioso di tanti minatori. Hurriyet racconta quella dei 14 minatori che, bloccati a piu' di un chilometro dall'uscita, hanno cercato rifugio nell'unica 'camera sicura' della miniera, che conteneva qualche bombola di ossigeno. Hanno respirato a turno qualche sorso di ossigeno, con la disperata speranza di essere raggiunti dai soccorritori prima che fosse troppo tardi. Ma non sono arrivati. Non prima che la morte per soffocamento li stroncasse tutti. Li hanno trovati accasciati, gli uni sugli altri, scrive Hurriyet. La loro storia conferma le accuse mosse da tanti in Turchia a imprese private e governo, per le carenti misure di sicurezza nelle miniere del paese. In quella di Soma, che impiega 6500 minatori, esiste una sola 'sala sicura', che si e' rivelata ben poco sicura. I modelli obbligatori nelle miniere dei paesi occidentali, con kit di sopravvivenza e telefono, spiega il giornale, devono poter ospitare fino a 40 persone, garantendo cibo, acqua e ossigeno per un mese. Quella di Soma ha prolungato solo di pochi minuti, o poche ore, la vita di 14 uomini. Solo in pochi paesi, rileva Hurriyet, con la Turchia, il Pakistan e l'Afghanistan, non sono obbligatorie. Ma certo richiedono un investimento da parte dei proprietari. Da 80mila dollari quelle per 12 persone, a 250mila quelle che possono salvare 40 minatori.

[tratto da www.controlacrisi.org]