Settimo giorno di lotta all'interporto di Bologna, uno dei più importanti hub della logistica d'Italia, dove i facchini della Mr. Job, cooperativa della logistica che offre le braccia dei suoi lavoratori (in gran parte donne) al gigante della distribuzione on-line Yoox, hanno bloccato l'ingresso dello stabilimento e dell'intero complesso per diverse ore. Alla loro lotta si sono uniti anche i lavoratori della Geodis, altra cooperativa appaltatrice della Yoox.
È questa solo una ulteriore tappa della lotta portata avanti alla Mr. Job dai lavoratori iscritti al S.I. Cobas insieme alle realtà cittadine di Bologna che in maniera generosa stanno sostenendo questa battaglia. Difficile per i lavoratori non reagire, così come per le tante persone solidali che stanno partecipando ai blocchi restare indifferenti, a fronte dell'ennesima azienda della logistica pronta ad usare qualsiasi metodo pur di ingigantire i loro profitti e impedire alle lavoratrici di ottenere i loro diritti.
L'innesco per questa ulteriore puntata nella lotta alla Mr. Job sono stati gli otto pretestuosi licenziamenti disciplinari che sono arrivati alle facchine della cooperativa. Si scrive "disciplinari" e si legge "punitive" quando le lettere di licenziamento arrivano a chi dentro lo stabilimento non vuole sempre e solo fare tutto quello che all'azienda serve e che il committente desidera. Due di loro, Hassan e Khadija, sono da giorni sul tetto dello stabilimento della Mr.Job per portare avanti la protesta e chiedere l'immediato reintegro di tutti i licenziati.
Allo sciopero con blocco degli ingressi si sono uniti anche i lavoratori della cooperativa Geodis, anch'essa sotto la committenza della Yoox, che denunciano le condizioni di vero e proprio sfruttamento e i continui furti sulla busta paga (specie su tredicesima e quattordicesima), l'uso e abuso del "lavoro a chiamata" e rivendicano l'applicazione del Contratto collettivo nazionale.
Sembra quindi essere senza vergogna la multinazionale Yoox nel servirsi di cooperative che alle feroci condizioni di lavoro affiancano licenziamenti punitivi e atteggiamenti intimidatori contro le lavoratrici e i lavoratori che pretendono i loro diritti. Una cooperativa, la Mr. Job, già balzata agli onori delle cronache a seguito delle precedenti denunce delle lavoratrici di abusi e molestie in fabbrica.
Il modo in cui la Yoox e la Mr. Job stanno gestendo la situazione di lotta di questi giorni è anch'esso tipico dell'atteggiamento con la quale abbiamo visto all'opera le cooperative della logistica negli ultimi anni. Chiusura totale alle rivendicazioni dei lavoratori e intervento delle forze dell'ordine che sgomberando i picchetti e scortando le merci stanno tentanto di permettere alle cooperative dell'hub bolognese di continuare a sfruttare come se non fosse successo niente davanti ai loro cancelli, sui loro tetti e dentro i loro stabilimenti. Si difendono i diritti delle merci a entrare in fabbrica mentre il diritto di sciopero delle lavoratrici deve difendersi dalla polizia.
Nonostante la linea dura aziendale e le reazioni "a muso duro" dei loro uffici stampa sembra difficile che la Mr.Job, la Geodis, la Yoox e in generale le cooperative dell'interporto di Bologna possano resistere come se nulla fosse alla lotta delle lavoratrici. Dalle dichiarazioni sui giornali emerge chiaramente un aspetto: l'unione alla lotta delle lavoratrici della Mr. Job delle lavoratrici della Geodis è stata accolta con timore e isterismo, segno che quando i lavoratori si uniscono iniziano i problemi per i padroni. E proprio alla luce di questo che si tenta da parte delle aziende di organizzare e mettere in atto la divisone tra i lavoratori: oggi ci sono stati momenti di tensione tra i lavoratori in picchetto e i lavoratori (o più probabilmente i proprietari di camion) pronti a difendere l'interesse del padrone scambiandolo (confondendolo? camuffandolo?) con l'interesse di chi deve andare a lavorare. Ma anche questa volta lo sciopero ha fatto male alla controparte. Le cooperative non possono continuare facilmente a sostenere una battaglia che tra picchetti e scioperi incide sugli introiti dell'azienda e sui portafogli dei dirigenti. Al di là della voce grossa che possono ostentare i proprietari, ogni ora di sciopero è un danno diretto per aziende, come quelle della logistica, che nella stretta osservanza del dogma del just in time e dell'efficienza nelle consegne fanno profitti e (proporzionalmente) spremono i lavoratori.
Come recita lo striscione sul tetto dell'azienda: "Yoox e Mr Job sfruttano e licenziano. Reintegro subito".
[tratto da www.clashcityworkers.org]