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18 ottobre 2010
Sabato 16 ottobre, Roma. Al centro della piazza, il solito palco da primo maggio. Il corteo è arrivato fitto ed entusiasta. Le parole d'ordine: lavoro, democrazia, diritti, dignità e giustizia. Niente per cui esultare. Sul palco si sono susseguite le proteste accese dei lavoratori, molti non erano abituati a parlare alle "masse". Il sentimento diffuso era quello dell'indignazione per la perdita dei diritti. Il motivo, condiviso, la cattiva gestione delle risorse economiche oppure la disonestà dei politici al governo…
e la sinistra che non si oppone. Dai metalmeccanici si è alzata forte la richiesta dello sciopero generale! A tal proposito, ci sembra utile rispolverare questo articolo del 1921.

operaiDa "L'Ordine Nuovo" del 30 settembre 1921

Il Comitato Esecutivo Sindacale del PC al proletariato d'Italia!
La situazione precipita. Oggi la Federazione Operai chimici è stata trascinata allo sciopero generale.
Domani sarà la Federazione metallurgica.
Così inevitabilmente tutte le categorie saranno costrette, a una ad una, ad accettare la battaglia sul terreno imposto dall'offensiva borghese.

E intanto le fabbriche attuano la serrata e gettano sul lastrico operai a migliaia e migliaia, mentre la guardia bianca intensifica la sua opera seminando il terrore e la morte.
Mai come in questo momento è stato di così viva attualità il nostro appello per la difesa e la riscossa proletaria!
Mai come ora è stata così sentita la necessità di unire gli sforzi ed i sacrifici, che il proletariato va compiendo a volta a volta, in un'azione unica, generale, nazionale di tutti servizi pubblici e privati!
II proletariato italiano non deve rassegnarsi alla morte, cui è ora condotto lentamente e sicuramente dalla rovinosa tattica del "caso per caso" accettata dalla Confederazione del Lavoro!
Ecco perché è indispensabile che immediatamente gli operai degli stabilimenti si pronuncino sul nostro Appello e lo propongano all'approvazione delle assemblee; che le Leghe lo presentino alle Federazioni; che le Camere del Lavoro sollecitino la Confederazione.
È indispensabile che la Confederazione sia costretta dalla generale pressione proletaria alla convocazione immediata del Consiglio nazionale per la discussione della proposta d'azione generale.
Parallelamente tutti i compagni iscritti all'Unione Sindacale e al Sindacato Ferrovieri sono tenuti a svolgere la stessa opera.
Noi chiamiamo a raccolta tatti i lavoratori rivoluzionari, affinché fiancheggino la nostra iniziativa per la difesa e la riscossa proletaria.

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