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Prima di copertina CVMCVM

Petrolchimico di Porto Marghera:
possiamo rimanere "ragionevolmente tranquilli"?

Ogni analisi di fenomeni sociali "indipendente da valori" si fonda sulla tacita assunzione di un sistema di valori che è implicito nella scelta e nella interpretazione dei dati. Evitando il problema dei valori, quindi, non è che gli scienziati sociali siano più scientifici, ma al contrario, lo sono di meno, in quanto trascurano di formulare esplicitamente gli assunti che sono alla base delle loro teorie. Essi sono esposti alla critica marxista che "tutte le scienze sociali sono ideologie camuffate".

F. Capra

 

La tossicità dell’industria chimica di Porto Marghera è qui sintetizzata affrontando un unico problema: la cancerogeneità del Cloruro di Vinile Monomero (CVM). La relazione fra l’angiosarcoma epatico e la produzione industriale di questa sostanza ha risvolti giuridici, epidemiologici, economici ed ecologici, ma non ci serviremo di queste categorie separate, bensì della critica dell’economia politica, che è critica della società di classe in cui viviamo. Tutti coloro che seguono un'altra strada agiscono sulla base di categorie e strumenti concettuali che sono all'interno dell'economia politica e non hanno nulla a che fare con la sua negazione. Le questioni che ruotano attorno al Cloruro di Vinile sono parte di tutto un vastissimo gruppo di problemi. Non ci interessa tanto trovare i "colpevoli" per i morti di cancro, quanto il comune denominatore che sta alle radici non solo dell’angiosarcoma epatico ma anche dei diversi tumori provocati dall'immissione nell'ambiente di migliaia di tonnellate di prodotti tossici, della encefalopatia spongiforme (mucca pazza), delle cardiopatie sempre più frequenti e di tutte le altre innumerevoli patologie tipiche del capitalismo ultramaturo.

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