Solo un presidio con CISL e UIL davanti alle prefetture di sabato mattina
Cgil Cisl e Uil hanno annunciato una giornata di mobilitazione contro la Legge di Bilancio che, ormai a brevissimo, sarà approvata. Ma niente sciopero generale. Soltanto presidi davanti alle prefetture il 14 ottobre, sabato mattina. Un copione purtroppo già visto, del tutto fuori dalla portata dello scontro e meno ancora delle 3 misere e sciagurate ore di sciopero messe in campo nel 2011 all'epoca della legge Fornero.
Eppure il governo ha detto con assoluta chiarezza che non ci sono le risorse per fermare l'aumento automatico della Fornero, né il primo (quello che scatterà subito a gennaio del 2018 e porterà la pensione di vecchiaia a 66,7 anni per tutti, uomini e donne), né il secondo (quello che scatterà nel 2019 se saranno confermati i dati Istat sull'aumento dell'aspettativa di vita e che porterà sia la pensione di vecchiaia che quella di anzianità a aumentare di altri 3 o 4 mesi, a seconda di quali saranno i dati defintivi dell'Istat).
L'Italia è il paese in Europa che ha il peggior sistema pensionistico, quello in cui si va in pensione più tardi. L'età pensionabile deve essere soltanto abbassata. Altro che alzata ulteriormente! Certo, che la disoccupazione giovanile è alta. E non si abbasserà di sicuro facendo altri regali alle imprese, come promette la finanziaria, cioè altre decontribuzioni, tutte di nuovo a favore delle imprese che assumono. Per aumentare l'occupazione giovanile bisogna mandare in pensione prima chi già lavora. Andare in pensione a 67 anni è semplicemente inaccettabile, ingiusto e insostenibile. E anche impossibile, soprattutto per alcuni lavori (molto più di quei pochi definiti “usuranti”), perchè le aziende hanno mille modi per espellere dal processo produttivo i lavoratori e le lavoratrici prima dei 67 anni.
Di fronte a questo quadro, il presidio davanti alle prefetture, senza lo sciopero generale, è semplicemente inutile. Una fiaccolata di sera o una preghiera la domenica mattina avrebbero avuto più o meno lo stesso impatto. Sul tema delle pensioni, i lavoratori e le lavoratrici sarebbero certamente disponibili a mobilitarsi. Ce lo ricordano a ogni assemblea che la Cgil ha sbagliato a non fare niente contro la legge Fornero nel 2011 e 2012. Non utilizzare la propria organizzazione e il proprio radicamento di massa per lanciare una vera mobilitazione nel paese è un errore strategico enorme per la Cgil, che finisce per mettere una pietra tombale sul tema delle pensioni. Questo autunno sarebbe stata, forse, l'ultima vera possibilità per fermare il meccanismo della Fornero e provare a invertire la rotta, riaffermando il tema della diminuzione dell'età pensionabile.
Un errore enorme da parte della CGIL, anche perchè tornare a contare nelle piazze mobilitando i lavoratori e le lavoratrici su un tema tanto sensibile come quello delle pensioni sarebbe stato il modo migliore per riacquistare credibilità. L'ennesimo errore, dunque. E l'ennesima occasione mancata.
sindacatoaltracosa – opposizione cgil
[tratto da https://sindacatounaltracosa.org]