Ascolta l'intervista a Eliana Como
Lunedì 23 e martedì 24 ottobre si è svolta l'Assemblea generale della Fiom a Roma presso l'Hotel Eurostars Roma Aeterna in via Casilina 125 (zona Pigneto). L'Assemblea generale convocata per l'elezione della segreteria nazionale è stata anche l'occasione per una discussione sulla situazione politico-sindacale.
L'AG Fiom ha infatti approvato con 165 voti favorevoli e 14 astenuti un documento che lancia un percorso di mobilitazione "fino anche allo sciopero generale, per cambiare la manovra nel corso del dibattito parlamentare per l'approvazione della legge di bilancio". È quanto si legge in una nota dei metalmeccanici. "Questa – spiegano le tute blu – è una condizione necessaria per costruire un'iniziativa che duri nel tempo, in grado di cambiare lo stato delle cose facendo anche i conti con la fase politica condizionata dalla conclusione di questa legislatura". L'assemblea, inoltre, considera "preoccupante la crescente crisi delle istituzioni democratiche nazionali ed europee. Questa crisi della democrazia è anche frutto della crisi economica e sociale prodotta dalle politiche di austerità. È necessario cambiare la manovra di bilancio presentata dal governo Gentiloni in piena continuità con il governo Renzi. La conferma della riforma Fornero, il Jobs act e la 'buona scuola' consolidano e aumentano le disuguaglianze, rese ancora più insopportabili proprio negli anni della crisi". In particolare, non vengono affrontati né i problemi della previdenza né della sanità, "con un conseguente ulteriore indebolimento di pilastri dello Stato sociale; non vengono messe in campo misure per allargare e difendere un lavoro con diritti, né compiute scelte per politiche industriali innovative".
Con 199 voti a favore, pari a oltre il 93% dei voti validi, 14 contrari e due astenuti, l'AG della Fiom ha eletto anche la nuova segreteria nazionale dell'organizzazione. I nuovi ingressi, Michele De Palma e Gianni Venturi, vanno ad affiancare Rosario Rappa, Michela Spera e Roberta Turi, in una segreteria che la leader Francesca Re David ha definito di continuità e rinnovamento.
A votare no l'area del "sindacatoaltracosa-opposizione Cgil "che si dichiara" contro la riconferma della precedente segreteria, della quale non abbiamo condiviso le scelte contrattuali e strategiche, ma anche contro la ricomposizione di questa nuova maggioranza all'interno del gruppo dirigente della Fiom e della Cgil". Area che si è invece astenuta sul documento di mobilitazione. "Questo autunno abbiamo probabilmente l'ultima possibilità di fermare la legge Fornero e riaprire una vertenza per abrogarla e provare a abbassare l'età pensionabile. Di fronte alla attuale Legge di Bilancio bisogna convocare al più presto la mobilitazione, fino allo sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma" si legge in una nota che aggiunge "è positivo che nel documento presentato la Fiom sostenga la necessità di una mobilitazione che non escluda lo sciopero generale. Al tempo stesso, però, conferma il percorso unitario delle assemblee e della piattaforma di Cgil Cisl e Uil. Andare dai lavoratori e dalle lavoratrici unitariamente, come ha deciso la Cgil, è un errore. La posizione degli altri sindacati sulla Legge di Bilancio, in particolare quella della Cisl, è fin troppo chiara. Pensare di fermare la legge, aspettando chi pensa che tutto sommato vada bene è una follia. Corriamo il rischio, altrimenti, di fare come nel 2014, quando la Cgil proclamò lo sciopero il 12 dicembre, con il Jobs act già approvato. La Fiom dovrebbe prendere posizione più fermamente per chiedere alla Cgil di rompere subito con Cisl e Uil e dire altrettanto chiaramente, che, se non lo farà la Cgil, sarà la categoria a proclamare lo sciopero. Per questa ragione, decidiamo di astenerci sul documento".
[tratto da https://sindacatounaltracosa.org]