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Contro un provvedimento che fa gli interessi di Confindustria e di tutto il padronato.

Dopo oltre venti ore dall'annuncio di sabato sera, è uscito un decreto pasticciato e parziale. Soprattutto, un decreto segnato da Confindustria e da tutto il padronato. Per far rientrare dalla finestra quello che Conte nel suo confuso discorso sembrava aver chiuso, allargando a dismisura settori esentati e scappatoie, anche chiedendo di slittare i tempi di entrata in vigore (ed infatti, comunque, le aziende potranno stare aperte sino a mercoledì 25). Un decreto, alla fine, in cui sono larghe le maglie e molteplici gli spazi per far continuare produzioni non essenziali. Con in più un potere discrezionale ed esorbitante ai Prefetti, chiamati indebitamente a verificare cosa sia realmente essenziale.

La posizione di ieri sera di CGIL CISL UIL, che lascia la responsabilità a categorie e RSU/RLS di "mettere in campo tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione fino alla proclamazione dello sciopero" è inadeguata. Soprattutto non si assume il ruolo e la responsabilità che in questa situazione dovrebbe avere un sindacato generale del lavoro. C'è un'unica cosa che dovrebbe fare: SCIOPERO GENERALE (ovviamente escludendo i settori in questo momento vitali, come la sanità).

Per questo sosteniamo e invitiamo a continuare ed estendere gli scioperi, generalizzandoli: lavoratrici e lavoratori fermino le produzioni non indispensabili, ottengano reale sicurezza, garanzia per i posti di lavoro e per i salari. Per questo, invitiamo e sosteniamo anche tutte le mobilitazioni in servizi e produzioni essenziali, laddove comunque non vengano rispettate le condizioni di sicurezza per i/le lavoratori/trici.

#RiconquistiamoTutto

[tratto da https://sindacatounaltracosa.org]