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Il volantino in PDF.
Il volantino sul salario.
Il volantino sull'inquadramento.

Il ccnl dei metalmeccanici del 2016 è stato un disastro per i salari e le condizioni di lavoro. Si è accettato Metasalute, i flexible benefits, l'aumento delle ore di straordinario e di flessibilità, l'assorbibilità degi aumenti, la variabilità dei primi di risultato in azienda e, sul piano salariale, un sistema di calcolo basato sull'inflazione IPCA, che ha portato in questi anni a aumenti salariali bassissimi e a giugno dell'anno successivo: meno di 40 euro complessivi.

Fu una clamorosa sconfitta, ma venne presentato dai sindacati come una grande innovazione e un successo, che avrebbe aumentato la contrattazione in azienda, che invece è rimasta al palo, è diventata più variabile, o peggio è stata sostituita in tutto o in parte con i buoni spesa. Per questo, dal rinnovo del ccnl, scaduto nel 2019, ci aspettavamo di più, almeno in termini salariali. L'attuale aumento è di 112 lordi per un 5° livello. È una cifra fissa, superiore alla sola inflazione IPCA e va sui minimi salariali. Ma non è oro quel che luccica.

Questa cifra è stata ottenuta allungando la durata del ccnl: le rate scatteranno a giugno di ogni anno (nel 2021 prenderemo 25 euro) e i 112 euro li avremo soltanto a giugno del 2024. Per il 2020, dobbiamo invece accontentarci dell'aumento già preso a giugno, cioè 12 euro lordi, pari all'inflazione IPCA, ancora per effetto del precedente ccnl (guarda il volantino sul salario).

L'aumento sembra quindi alto, ma bisogna fare attenzione, perché va rapportato al numero degli anni. Di certo è superiore all'aumento di 1,5 euro che abbiamo preso nel 2018 dal precedente ccnl, ma è molto lontano da quanto chiesto nella piattaforma: 144 euro entro il 2022, non entro giugno 2024! La differenza sta tutta qui.

In più, oltre ad essere confermato l'impianto normativo precedente (contratti precari, straordinario e flessibilità comprese), viene totalmente riscritta la nuova riforma dell'inquadramento, che i metalmeccanici avevano conquistato nel 1973, in una fase di forti mobilitazioni dei lavoratori.

Il nuovo sistema prevederà una diversa denominazione dei livelli (guarda il volantino sull'inquadramento). I lavoratori attualmente in forza passeranno automaticamente al nuovo livello e la nuova classificazione non modificherà la loro attuale condizione salariale. Quello che cambierà, secondo noi in peggio, sono le future assunzioni (che rischiano di essere schiacciate verso il basso, sia per impiegati che per operai) e i futuri passaggi di livello (che potrebbero diventare sempre più difficili e soprattutto meno verificabili, quindi discrezionali, nella contrattazione e soprattutto nelle cause legali).

Infatti, i nuovi livelli non sono più legati alla mansione svolta e all'esperienza ma a presunte capacità del singolo, (autonomia, conoscenza della lingua, adattabilità, responsabilità…), poco verificabili e poco misurabili. È una pesante e incerta eredità per il futuro, che avrà effetti anche sul salario.

Avremmo dovuto puntare a un obiettivo diverso. Difendere il sistema di inquadramento ottenuto nel 1973 (casomai aggiornarlo con le nuove professioni) e pretendere gli aumenti salariali senza però allungare così tanto la durata del ccnl. Per farlo, avremmo dovuto proseguire le mobilitazioni dell'autunno, soprattutto in quelle zone del paese e in quei settori manifatturieri che in questi mesi hanno stralavorato, chiedendoci continuamente straordinario e flessibilità.

Questo ccnl è il risultato di solo 4 ore di sciopero a novembre e soprattutto della pesante eredità del precedente ccnl del 2016, quello che veniva presentato come un grande successo e invece era una clamorosa sconfitta, i cui effetti continuano a pesare su di noi, tanto più che ora non è più "sperimentale" ma strutturale (la formula "in via sperimentale" è infatti stata cancellata dal testo del ccnl).

Per questo, voteremo NO alla consultazione. Il 16 febbraio, ore 10-16, assemblea nazionale online di delegati/e metalmeccanici, aperta a tutti quelli che siano interessati (qui la locandina)

#RiconquistiamoTutto – opposizione in FIOM-Cgil