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Caro segretario quello che vede a destra in queste foto è un compagno che era iscritto al nostro sindacato, qui ritratto ad una nostra manifestazione a treviso. Scrivo era, perche lunedi (05/03/2012) mattina è stato fermato dalla questura di Conegliano e poichè sprovvisto di permesso di soggiorno, martedì, dopo una breve udienza, è stato espulso. In serata era già a Roma e poco più tardi in volo per il Ghana. Questo ex lavoratore APE aveva provato a regolarizzarsi. ma la sua domanda era stata respinta da poco. La sua domanda rientrava nei flussi a cui tu tanto insistentemente ti sei opposto, una posizione che hai anche recentemente rivendicato con enfasi, affermando di esserne stato il precursore.
Già da tempo molti di noi isritti/e avevano messo in guardia te e quanti, soprattutto a destra, vogliono il blocco dei Decreti flussi, che questo provoca il permanere di tanti compagni di lavoro nella clandestinità con il rischio che essi vengano rimpatriati. Non pochi tra questi lavoratori hanno lottato insieme a noi.
Come sanno anche i sassi la maggior parte dei migranti che entrano in Italia attraverso i cosiddetti decreti flussi, sono già in Italia. La sospensione del Decreto flussi lascia nella paura migliaia di lavoratori migranti entrati irregolarmente o semplicemente impediti a rinnovare il loro permesso di soggiorno perché disoccupati. Ma la sospensione del decreto flussi garantisce anche ai padroni la possibilità di poter accedere per altri anni al lavoro irregolare, facendo scivolare verso il basso anche le condizioni di lavoro di chi è regolare, migrante o italiano.

Non senso che in questo articolo datato, un'intellettuale ben aveva messo in luce prevedendo anche altri suoi ulteriori passi (vedasi accordo provinciale con Confindustria).

La proposta di sospendere nuovi flussi fino a che non saranno riassorbiti i disoccupati stranieri, oltre, ben s'intende, a quelli italiani fatta da Paolino Barbiero, segretario provinciale della Cgil di Treviso potrebbe sembrare di buon senso. E, tuttavia, ci sembra che forse sarebbe bene che Paolino Barbiero leggesse i quotidiani locali e nazionali: la maggior parte dei migranti che entrano in Italia attraverso i cosiddetti decreti flussi, sono già in Italia. Sono già in Italia e spesso lavorano in modo irregolare sicché la sospensione dei nuovi flussi garantirebbe altri anni di clandestinità e di lavoro irregolare. Quello che forse serve a una provincia, come quella di Treviso, per una ristrutturazione economica che si preannuncia pesante? Forse sarebbe bene che un dirigente sindacale della principale organizzazione italiana si occupasse dell'organizzazione e della difesa di tutti i lavoratori regolari e irregolari. Forse sarebbe bene visitare qualche Questura per cominciare a capire i processi di degradazione e di umiliazione a cui sono sottoposti i lavoratori migranti che devono rinnovare il permesso di soggiorno. Forse sarebbe bene recarsi alle Poste dove i lavoratori migranti sono costretti a pagare 72 euro di tangente per ogni permesso rinnovato. Il suo segretario generale Guglielmo Epifani ha proposto, qualche giorno fa, di sospendere la Bossi-Fini poiché i rinnovi dei permessi per quanti sono disoccupati sono brevi e quindi, in un momento di recessione economica, il rischio è un processo esteso di clandestinizzazione. Nell'approssimarsi della crisi economica che si preannuncia profonda ognuno, evidentemente, si sta posizionando. Qualche anno fa, Maurizio Sacconi, allora semplice sottosegretario al Ministero del lavoro e che proviene dalla stessa provincia di Paolino Barbiero, aveva indicato un compito preciso per i sindacati: dovrebbero modificare il loro ruolo sociale passando da organizzazioni che gestiscono i conflitti di lavoro a organizzazioni, tipo Spa, che partecipando agli Enti bilaterali controllano il mercato del lavoro e selezionano il personale per le imprese. Vuoi vedere che è arrivato il tempo della trasformazione e qualcuno gioca d'anticipo? (Caprimulgus).
Caro segretario, con questa lettera desideriamo comunicarti la nostra sofferenza nei confronti di quanto sta accadendo. Come lavoratori, come rappresentanti sindacali che cercano di accogliere i disagi degli altri lavoratori/trici, come persone amiche e vicine ad alcuni migranti, auspicheremmo una riflessione da parte vostra su questi aspetti e magari anche un passo indietro rispetto ad alcune uscite pubbliche, che tanto male hanno fatto e stanno facendo alle lavoratrici e ai lavoratori anche iscritti.

seguono firme...

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[tratto da www.quipunet.it/rete28aprile]
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