di Sergio Bellavita.
La realtà non entra nella ovattata sala dell'auditorium di Roma. La relazione di apertura dei lavori della conferenza di organizzazione nazionale fatta da Baseotto a nome della segreteria cgil ha rappresentato la distanza più grande tra la condizione concreta degli uomini e delle donne che vogliamo rappresentare e lo stato di salute dell'organizzazione. Se la prima precipita drammaticamente ogni giorno di più, la seconda pare invece, secondo Baseotto, godere di ottima salute e non risentire minimamente della profonda crisi che vive il più grande sindacato italiano a partire dall'irrilevanza della propria iniziativa nell'agenda politica e sociale. L'immagine che viene data della Cgil è a tratti persino surreale quando si parla di insediamento tra giovani, precari e lavoratori attivi. Un'immagine che stona profondamente con il sentimento prevalente dei tanti delegati e delegate presenti e infatti più volte viene attaccata.
Il senso della proposta di riorganizzazione della Cgil ruota intorno alla centralità del modello del testo unico del 10 gennaio che si propone in esplicito di far diventare da patto privato a legge dello stato. Un modello che cancella le libertà sindacali e instaura l'era dell'esigibilità dei contratti e della limitazione del conflitto ha bisogno di un sindacato proprietà dei sindacalisti, che riduce partecipazione e spazi democratici che aumenta la sua Dipendenza dai sistemi bilaterali e dalle quote di servizio. Nessuna parola sulla necessità di rimettere in campo l'opposizione sociale, nulla sull'autunno. Siamo l'unica area ad avere denunciato il fatto che la Cgil stia trattando sul modello contrattuale senza nessun mandato, siamo gli unici che combattono contro il modello liberticida e derogatorio del 10 gennaio. E su questo proseguiamo la battaglia a partire da un ordine del giorno netto ed inequivocabile che chiede la sospensione immediata della trattativa informale con i padroni e cisl UIL. Attendiamo le conclusioni di Susanna Camusso
[tratto da http://sindacatounaltracosa.org]