È oggi al centro dell'attenzione dei militanti della CGIL la questione dell'accordo quadro. Con tale denominazione si intende un accordo, firmato dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e padronali, che dovrebbe definire "alcuni principi concernenti l'articolazione della contrattazione collettiva, l'applicazione delle norme contrattuali e le relative controversie, il risparmio contrattuale dei lavoratori e le relazioni sindacali." Ciò almeno secondo una bozza di accordo quadro proposta dalla CISL nel febbraio 1967. È noto come la CISL venga da lungo tempo sostenendo la necessità di un accordo che regoli la contrattazione collettiva tra sindacati e associazioni padronali; è pure noto come la CGIL si sia in passato sempre opposta a tale proposta, sulla base di argomentazioni di principio, che verranno riprese e ampliate in questa "lettera aperta."
Questa "lettera aperta" è stata stesa da un gruppo di militanti della CGIL, i quali intendono esprimere al più vasto numero di militanti del movimento operaio la loro opinione ostile a che la Confederazione giunga a firmare un accordo quadro di qualsiasi natura. In questa direzione purtroppo marcia l'attuale direzione della CGIL, come appare dall'insieme delle sue prese di posizione e dagli sviluppi della sua politica nell'ultimo periodo.
Nella parte iniziale della "lettera aperta" vengono riportate ampie citazioni da documenti tanto della CISL che della CGIL, a riprova di come le due Confederazioni principali tendano a collocarsi su una posizione comune e sostanzialmente favorevole circa l'accordo quadro. La lunghezza di alcuni brani citati certamente appesantisce la prima parte della "lettera aperta"; è parso però opportuno evitare citazioni troppo brevi, per due ragioni: 1) che i documenti riportati ampiamente sono poco conosciuti; 2) che vuole essere evitata l'accusa di aver fornito a chi legge la "lettera aperta" un quadro deformato delle reali posizioni della CGIL, grazie ad un uso sapiente di brevi frasi tolte da questo o quel documento.
Note
[1] La Conferenza nazionale consultiva della CGIL, tenutasi ai primi di ottobre di quest'anno ad Ariccia, avrebbe visto i dirigenti della Confederazione apparentemente accantonare la questione dell'accordo quadro. Gli autori della "lettera aperta" ritengono però che si tratti al massimo di una battuta d'arresto provvisoria, dovuta alle forti critiche di base alla politica attuale della Confederazione, e ritengono che probabilmente presto riprenderanno i tentativi al vertice della CGIL di giungere a far firmare ad essa, con le altre Confederazioni e le associazioni padronali, un accordo quadro. La documentazione riportata in questa "lettera aperta" è tale da dimostrare come l'accordo quadro costituisca un momento importante di una politica generale, in corso negli ultimi anni, della CGIL e del movimento operaio. Attualmente, in assenza di un accordo quadro firmato, andrà avanti comunque una politica dalla quale appare come i vertici della Confederazione siano entrati nella logica della collaborazione di classe. Anche quest'ultima affermazione gli autori della "lettera aperta" si propongono di dimostrare.

Lettera aperta ai militanti della Confederazione Generale Italiana del Lavoro e dei partiti operai
- 1. Premessa
- 2. Le posizioni della CISL sull'accordo quadro
- 3. Le posizioni della CGIL sull'accordo quadro
- 4. Esiste una divergenza politica tra la FIOM e la CGIL?
- 5. Quale tipo di unità sindacale si sta realizzando?
- 6. Correnti della CGIL e partiti del movimento operaio; rapporto partito-sindacato
- 7. La lotta per una diversa politica da parte della CGIL