di Michele Paris
Da lunedì scorso la Nigeria è bloccata da uno sciopero generale indefinito, proclamato per protestare contro l’improvvisa cancellazione dei sussidi governativi al prezzo dei carburanti. In seguito alla decisione presa a inizio anno dal presidente Goodluck Jonathan, il costo della benzina per i nigeriani è più che raddoppiato da un giorno all’altro, scatenando manifestazioni e scontri in tutto il paese che hanno già causato alcuni decessi e centinaia di feriti, vittime della durissima reazione delle forze di sicurezza.
Lo sciopero in corso è stato indetto dalle due principali organizzazioni sindacali del paese africano, anche se il movimento di protesta contro il taglio dei sussidi era in realtà esploso spontaneamente, autodefinendosi "Occupy Nigeria" per sottolineare, qui come in Occidente, le sempre più difficili condizioni economiche della maggior parte della popolazione e le enormi disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza.