Manifestazioni in Europa e negli Stati Uniti contro il colosso dell’e-commerce, verso l’organizzazione di un coordinamento internazionale dei lavoratori.
In tutto il Regno Unito è stata organizzata una serie di proteste operaie in coincidenza con il Black Friday e il Cyber Monday 2019, per denunciare le pessime condizioni di lavoro. "I lavoratori si rompono le ossa, svengono e vengono portati via in ambulanza", ha affermato un rappresentante del sindacato inglese GMB: negli ultimi tre anni ci sono state oltre 600 chiamate di ambulanze nei magazzini inglesi di Amazon.
In Germania, migliaia di lavoratori nei centri di distribuzione hanno incrociato le braccia, chiedendo migliori salari e condizioni di lavoro dignitose. Gli scioperi hanno riguardato i centri di distribuzione di Lipsia, Bad Hersfeld, Coblenza, Rheinberg, Werne e Graben, e lo stato di agitazione durerà fino a martedì 3 dicembre. Solo in Germania Amazon impiega 13.000 persone a tempo pieno in 13 centri logistici, con addetti stagionali assunti durante i periodi di picco degli ordini, come il Black Friday e il Natale.
In Francia, invece, è stato organizzato il "Block Friday", durante il quale attivisti per il clima hanno manifestato davanti a varie sedi di Amazon. Dimostrazioni analoghe hanno avuto luogo in Olanda, Austria e nel Regno Unito.
In Italia lo sciopero di 16 ore è iniziato il 27 novembre, il giorno precedente al Black Friday, e ha riguardato i poli di smistamento di Brandizzo (Torino), dove sono impiegati 300 lavoratori, e di Marene (Cuneo), che ne occupa 90. La protesta è stata indetta dalla Uil Trasporti per denunciare i carichi di lavoro estenuanti e per chiedere migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero ha coinvolto i dipendenti delle aziende che si occupano della consegna degli ordini e non quelli direttamente assunti dalla società: "Per le consegne ai clienti - spiega l’azienda in una nota - Amazon si avvale di piccole e medie imprese specializzate". Il colosso dell'e-commerce utilizza una forza lavoro intermittente, sia all'interno dei propri magazzini, sia fuori, dove autisti e corrieri sono costretti ad eseguire centinaia di consegne al giorno. "I corrieri fanno 120 fermate in un turno di nove ore. È una media, a volte arrivano a 80, altre anche a 140. I pacchi consegnati invece possono essere anche 200, molte volte con una fermata si consegna più di un pacco", afferma un sindacalista della Uil.
In Spagna, centinaia di manifestanti hanno dato vita ad un sit-in nel cuore della capitale, nei pressi dello stand installato da Amazon in uno storico cinema della città. I lavoratori in sciopero del centro logistico di San Fernando de Henares, sempre a Madrid, hanno manifestato davanti al magazzino per chiedere il miglioramento delle loro condizioni di lavoro, denunciando una situazione ormai insopportabile.
Anche negli Stati Uniti, sin dalle prime ore del mattino di venerdì, picchetti e manifestazioni sono stati organizzati davanti agli uffici di Amazon. In particolare, una grossa manifestazione ha riguardato il centro di Staten Island (NY), dove 600 lavoratori hanno incrociato le braccia per protestare contro gli altissimi indici di incidenti e infortuni sul lavoro.
Amazon nega che il suo personale sia maltrattato e afferma di essere "un datore di lavoro equo e responsabile". Sono tutte balle, e la crescita delle lotte dei lavoratori lo sta a dimostrare. Il meccanismo dello smistamento della merce e delle consegne vive grazie ad uno sfruttamento scientifico della forza-lavoro, ma la complessa macchina della logistica si inceppa non appena i lavoratori alzano la testa.
Da segnalare, in conclusione, la pubblicazione del giornale realizzato dalla Piattaforma dello sciopero sociale transnazionale in occasione della giornata di lotta contro Amazon: Strike the Giant! Transnational Organization against Amazon.
NOW: @Amazon workers are on their way to deliver 600+ petitions at Staten Island JFK8 facility demanding better working conditions, longer breaks & better transit.
— Make the Road NY (@MaketheRoadNY) 25 novembre 2019
Jeff Bezos, warehouse workers are #HumansNotRobots! pic.twitter.com/CQHi40Fvpf