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Non si fermano gli scioperi in Messico, dove combattivi insegnanti manifestano contro la riforma dell'educazione con picchetti e blocchi della circolazione.

Il 27 maggio a Tuxtla Gutierrez, in Chiapas, centinaia di insegnanti membri del Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell'Educazione (CNTE) hanno bloccato per più di cinque ore l'accesso alla segreteria della Pubblica Istruzione, mentre altri blocchi si sono verificati all'aeroporto internazionale Santa Cruz Xoxocotlan di Oaxaca e sulla strada che collega la capitale con la città costiera di Puerto Escondido.

Nel tentativo di occupare la principale emittente televisiva e di impedire l'entrata delle merci in città i lavoratori si sono scontrati per ore con la polizia federale e la polizia di Stato.

Nella giornata di sabato 28 maggio, 11° giorno di sciopero, la Sezione 22 del CNTE ha organizzato ad Oaxaca una marcia che ha coinvolto circa 15mila persone. Durata circa sei ore, la manifestazione è stata sostenuta dalla popolazione che ha offerto acqua e cibo ai lavoratori, mentre in centinaia si sono uniti agli insegnanti mostrando la loro solidarietà.

Lungo la strada sono state bruciate le tessere elettorali, gli zaini e le magliette che il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) distribuiva a fini elettorali. I lavoratori hanno invitato a boicottare le elezioni il prossimo 5 giugno e hanno minacciato di continuare lo sciopero nelle prossime settimane e di bloccare negozi, autostrade, banche, e l'accesso all'aeroporto.

Alla marcia si sono unite altre organizzazioni come il Movimiento Unificador de Lucha Triqui (MULT), Iniciativa Ciudadana de Oaxaca (ICO) e il Frente Amplio de Lucha Popular (FALP). Inoltre numerose manifestazioni sono state organizzate a Città del Messico e nel vicino stato di Michoacán.

Gli insegnanti messicani chiedono l'abrogazione della riforma dell'istruzione federale, il pagamento dei salari trattenuti per 5mila precari e la liberazione dei prigionieri politici.

La lotta in corso è parte di un più grande conflitto che, soprattutto negli stati di Oaxaca, Chiapas e Michoacán, vede opporsi agguerriti insegnanti alle forze dello stato e che ha prodotto negli anni diversi morti, centinaia di feriti e l'arresto di lavoratori e solidali: nel 2006, a seguito delle manifestazioni e degli scioperi, le truppe federali hanno messo sotto assedio la città di Oaxaca.

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