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fightfor15Dall'altra parte dell'oceano, negli Stati Uniti, è scoppiata la rivolta dei fast food. Migliaia di lavoratori stanno incrociando le braccia in queste settimane a Chicago, Detroit, Milwaukee e St. Louis per chiedere che i salari minimi vengano aumentati da 8,25 dollari l'ora a 15 dollari l'ora. Vogliono inoltre la libertà di organizzarsi sindacalmente senza il rischio di rappresaglie padronali. Hanno etichettato la loro battaglia "Fight for 15" e utilizzano Facebook e Twitter per coordinarsi. Tramite i social network stabiliscono collegamenti con altre città e organizzano flash mob e picchetti volanti.

Seattle è la settima città in appena 8 settimane a sperimentare uno sciopero da parte dei lavoratori di fast food: datori di lavoro come McDonald's, Whole Foods e Sears incassano profitti enormi mentre i lavoratori, per lo più adulti e con figli a carico, non vengono pagati abbastanza per coprire i bisogni fondamentali come il cibo, l'affitto, l'assistenza sanitaria e il trasporto. Questa lotta non riguarda più i soli lavoratori della ristorazione veloce, la posta in gioco è una paga decente per tutti.

L'incendio potrebbe divampare e coinvolgere altre categorie di sfruttati come sta succedendo in Italia nel settore della logistica? - Ch86 -

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