Ieri, in sette città negli Stati Uniti, centinaia di lavoratori si sono coordinati e hanno incrociato le braccia contro McDonald's, Burger King, KFC e Wendy.
I lavoratori dei Fast Food di New York, Chicago, Detroit, Milwaukee, St. Louis, Kansas City e Flint, vogliono che il salario minimo sia almeno di 15 dollari all'ora contro l'attuale paga media di circa 9 dollari.
Lo sciopero è stato organizzato da Fast Food Forward, un movimento di lavoratori dei ristoranti di New York che è nato per aumentare i salari, migliorare le condizioni di vita dei precari e rivendicare il diritto di sindacalizzazione senza timore di ritorsioni.
Questo è il terzo sciopero dal novembre scorso e sui social network circolano foto, video ed interviste ai lavoratori in lotta.
Il gruppo ha rilasciato la seguente dichiarazione: "In America, le persone che lavorano duro devono essere in grado di permettersi beni di prima necessità come i generi alimentari, l'affitto, l'assistenza all'infanzia e il trasporto."
Sul loro sito si trova scritto che lo stipendio medio annuo è di 11.000 dollari, a fronte di un salario medio giornaliero degli amministratori delegati di 25.000 dollari. Della serie: siamo il 99% e non abbiamo niente mentre l'altro 1% ha tutto!
La campagna per aumentare il salario minimo arriva in un momento in cui in America sta crescendo la povertà e si taglia sull'edilizia pubblica. Alcune delle più grandi aziende del paese hanno respinto l'idea di aumentare i salari. Questo mese Walmart ha minacciato di congelare i piani per la costruzione di tre negozi a Washington dopo che il Consiglio della città ha approvato una legge che chiede ai grandi rivenditori di pagare ai propri lavoratori un "salario di sussistenza" di almeno 12,50 dollari l'ora.
Negli Stati Uniti sta emergendo con forza la necessità del mutuo soccorso tra lavoratori e, dalla ristorazione veloce alla grande distribuzione, stanno nascendo piattaforme di lotta aperte, collegate attraverso Internet e pronte ad allargarsi. Prendiamo esempio.
Ch86