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Operai tessili durante una protesta a Phnom Penh, in Cambogia, il 3 gennaio 2013. (Samrang Pring, Reuters/Contrasto)A Phnom Penh, in Cambogia, la polizia ha sparato contro una manifestazione di operai tessili uccidendo tre persone e ferendone molte altre. Le proteste nella capitale cambogiana vanno avanti da giorni: gli operai chiedono che il salario minimo, che attualmente è di 80 dollari al mese, sia raddoppiato. Il governo ha detto di poterlo aumentare fino a 100 dollari al mese.

Gli operai tessili in Cambogia sono 500mila e l'industria manifatturiera è una delle principali risorse economiche del paese. Chan Soveth, un attivista dell'associazione Adhoc, ha dichiarato che le forze dell'ordine hanno sparato il 3 gennaio sulla folla che manifestava bloccando il traffico nel centro di Phnom Penh.

cambogiaUna donna è stata uccisa e diverse persone sono rimaste ferite in scontri tra lavoratori tessili e poliziotti antisommossa nella capitale cambogiana martedì scorso. Gli scontri sono scoppiati quando centinaia di operai di una fabbrica che lavora per marchi globali come Gal e H&M, hanno marciato compatti verso la casa del primo ministro Hun Sen - nel cuore di Phnom Penh - per chiedere migliori condizioni di lavoro. In un primo tempo le autorità hanno detto che la polizia ha usato solo cannoni ad acqua contro i manifestanti che lanciavano pietre, poi hanno confermato che sono stati usati anche proiettili di gomma e gas lacrimogeni.