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La rabbia per l'aumento del prezzo della benzina esplode in altre città, i pasdaran minacciano i manifestanti, il governo risponde con repressione e aiuti anticipati ai poveri. Le Nazioni Unite fanno appello alla calma. Ma la situazione economica è al collasso a causa delle sanzioni Usa e l'uscita di Washington dall'accordo sul nucleare del 2015.

Non si placa la protesta in Iran, partita lo scorso venerdì dopo l'annuncio della riduzione dei sussidi per il carburante e il conseguente aumento del prezzo della benzina. Anzi, si allarga. Nonostante il tentativo governativo di arginarla, con la forza della polizia e bloccando internet in quasi tutto il paese, ieri altre città si sono unite alle manifestazioni di piazza.

iran dicembre 2017Ormai da oltre 6 giorni manifestazioni e scontri scuotono l'Iran. Previsto per oggi, martedì 2 gennaio, lo sciopero generale.

Il numero ufficiale delle vittime è già salito a 23, mentre gli arrestati, soprattutto giovani, sono quattrocentocinquanta. Fino ad ora, per il timore di un'ulteriore escalation della violenza, il regime iraniano ha evitato l'aperta repressione del movimento, nato, secondo alcuni analisti occidentali, nella città santa degli sciiti, Mashhad.

greve_franceOttobre 2010

SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE AGLI SCIOPERI IN FRANCIA
Messaggio di solidarietà dei sindacati dei lavoratori iraniani ai lavoratori e ai salariati francesi

Con il totale sostegno al vostro glorioso movimento di protesta, i sindacati operai iraniani dichiarano con forza: “Voi gridate il male comune ai tutti i lavoratori del mondo”. Attaccare i diritti acquisiti dai lavoratori con il pretesto della mondializzazione fa parte del programma della maggioranza degli Stati capitalisti e ciò ha come conseguenza la povertà, la miseria e la disoccupazione per il lavoratori.