Andiamo in Grecia, dove soffia forte il vento dell’esempio del Maghreb. "Trasformiamo Piazza Syntagma ad Atene in Piazza Tahrir del Cairo sino alle dimissioni del governo del premier Giorgio Papandreou!". E’ questo lo slogan lanciato oggi alle decine di migliaia di persone in piazza da Alekos Alavanos, leader storico della sinistra greca, per il decimo sciopero generale contro il piano di lacrime e sangue voluto dalla maggioranza socialista. Alavanos, deputato ed ex presidente della coalizione di sinistra Syriza, ha invitato i greci a rimanere in Piazza Syntagma, davanti al parlamento, al termine della grande manifestazione indetta per metà giornata in occasione dello sciopero generale convocato da tutti i sindacati. Non è chiaro al momento se Syriza e il resto dei movimenti, che si oppongono in parlamento e nelle piazze al governo socialista faranno loro l’appello di Alavanos. Ci sono comunque già scontri ad Atene, con la polizia schierata in massa contro numerosi gruppi di attivisti che vogliono la caduta del governo Pasok. Obiettivo delle repressione poliziesca sarebbe proprio quello di impedire ai manifestanti di stazionare a lungo in piazza Syntagma.
[tratto da www.radiondadurto.org]
Supplemento alla rivista n+1
Abbiamo ricevuto all'indirizzo di n+1 una gran quantità di materiale sui fatti di Grecia. La quasi totalità è di origine e impostazione movimentista, ma vi sono anche prese di posizione diversissime, dai riformisti ai gruppi che si richiamano alla Sinistra Comunista "italiana".
In generale il ritornello è quello che si legge in occasione di terremoti e alluvioni: "E' il capitale che uccide", o che "provoca" o qualcosa del genere. Un esempio eclatante è nella lettera aperta dell'impiegato bancario che è circolata in Internet.
Atene - La polizia antisommossa picchia e usa gas lacrimogeni contro i lavoratori all'interno dell'Acropoli, un giornalista ferito.
Per il paese che si vanta d'essere la culla della democrazia, il momento era profondamente simbolico ed indicativo della perdita del controllo da parte del governo greco di fronte al malcontento popolare per le misure di austerità adottate.