Russia. Protesta in Yacuzia, la seconda in una settimana in Russia. Oltre diecimila lavoratori incrociano le braccia in 34 cittadine. Putin va in tv e prova a rassicurare il piccolo business, ma il governo balbetta (in foto Assemblea degli operai davanti agli uffici di Gazprom in Yacuzia)
Se c'è un laboratorio della protesta sociale in Europa ai tempi del coronavirus questo è quello russo. Giusto a una settimana dalla rivolta dei cittadini di Vladikavkaz in Ossezia settentrionale, ieri sono stati gli operai della Yakuzia a scendere in campo per rivendicare protezione sanitaria e migliori condizioni di vita.
Nella zona dei giacimenti di Chayandinskoye che rappresentano le risorse base di Gazprom per il gasdotto Forza della Siberia, informa il portale Yakutia.info, "i lavoratori a turni hanno organizzato scioperi e proteste". A incrociare le braccia sono circa 10.500 operai e tecnici sparsi in 34 villaggi, la forza-lavoro dei settori strategici delle materie prime che sono la spina dorsale per garantire le indispensabili esportazioni per l'economia russa.