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Forza lavoro. Un'assemblea con i ciclo-fattorini di dodici paesi ha deciso la costituzione della prima federazione trasnazionale contro Uber, Foodora e Deliveroo. Il controattacco è basato sui diritti, salari e solidarietà collettiva e europea

Dal cuore dell'Europa è stata lanciata una sfida a Deliveroo, Ubereats, Glovo e Foodora: sessanta lavoratori delle piattaforme di delivery, organizzati localmente in collettivi o in sindacati e provenienti da dodici paesi (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Olanda, Spagna, Svizzera e Regno Unito) si sono trovati a Bruxelles per un'assemblea che ha dato vita alla prima federazione transnazionale dei riders (Transnational Federation of Couriers).

Scontri a Bruxelles ieri tra polizia e manifestanti al corteo di protesta contro la politica di austerità del governo belga. Le forze dell'ordine hanno usato gas lacrimogeni, spray al peperoncino e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti, alcuni dei quali hanno lanciato petardi, pietre e bottiglie.

I sindacati belgi (che organizzano più del 50% dei lavoratori) contestano la cosiddetta legge Peeters che ha molti tratti in comune con l'italiano Jobs Act e la francese Loi Travail (maggiore flessibilità, aumento orario di lavoro, ecc.). Hanno quindi organizzato altre mobilitazioni che culmineranno nello sciopero generale del 24 giugno. Intanto gli scioperi nelle raffinerie francesi aumentano e si rischia il blocco della circolazione a pochi giorni dall'inizio degli Europei di calcio 2016.

Decine di migliaia di lavoratori hanno manifestato oggi a Bruxelles contro le misure di austerità promosse dal governo in carica (80 mila secondo la polizia, 100 mila per gli organizzatori). Molte scuole sono rimaste chiuse e gli ospedali hanno funzionato solo per le emergenze.

I tre principali sindacati del Belgio si sono uniti per creare una piattaforma comune: sostengono che il governo del primo ministro Charles Michel stia facendo una politica a favore delle grande aziende e contro gli interessi dei lavoratori. In particolare lamentano il congelamento del legame tra inflazione e salari, l'aumento dell'età pensionabile da 65 a 67 anni, i tagli ai servizi sociali e le misure fiscali a tutto vantaggio delle imprese.

In Belgio dopo il grande sciopero generale del 6 novembre, continua la mobilitazione di lavoratori, precari, migranti, disoccupati. Ogni Lunedi fino a Natale si terranno scioperi "a rotazione" nelle province del paese, fino allo sciopero nazionale generale del 15 dicembre.

Oggi Lunedi 24 Novembre si tiene il primo di questi scioperi "a rotazione" nelle province belghe di Hainaut, Lussemburgo, Limburgo e Anversa, espressione del malcontento dei sindacati dopo le misure di austerity adottate dal governo Michel, in particolare per quanto riguarda le pensioni. Trasporti bloccati e picchetti davanti alle imprese: i sindacati si dichiarano soddisfatti della mobilitazione. Il settore della industrie tecnologiche ha registrato Lunedi notevoli perdite nella produzione nelle province di Hainaut, Limburgo, Anversa e in misura minore in Lussemburgo, scrive in un comunicato la federazione sindacale Agoria.

Giornata difficile quella di ieri per la polizia di Bruxelles: auto rovesciate, cassonetti incendiati, lanci di pietre e barricate. Le forze dell'ordine hanno risposto con  cariche,  lanci di lacrimogeni e cannoni ad acqua alla collera operaia.

Sono state almeno 100.000 le persone scese in piazza ieri nella capitale del Belgio per contestare le misure di austerità adottate dal governo di Charles Michel. Gli scontri sono cominciati verso le 14 davanti alla stazione centrale e sono proseguiti per tutta la giornata.

bruxvsaus(ASCA) – Roma, 4 apr 2014 – Imponente manifestazione contro l'austerity nell'Unione Europea a Bruxelles, dove sono anche avvenuti scontri con le forze dell'ordine, che hanno fatto ricorso agli idranti. Il corteo, organizzato dai sindacati europei, ha visto la partecipazione di oltre 50 mila persone (25 mila secondo la polizia) provenienti da 21 Paesi della Ue, che hanno sfilato per le strade della capitale belga fino alle sedi delle istituzioni europee.

"Austerity significa povertà" si leggeva sugli striscioni dei manifestanti che mostravano bandiere con i colori tradizionali dei sindacati belgi (rosso, verde e blu).

manifestazione in BelgioMigliaia di lavoratori protestano contro l'austerity sociale - Tra i 20 e i 25 mila lavoratori europei sono scesi in strada oggi a Bruxelles per chiedere con forza ai capi di Stato e di governo dell'Ue - che tra poche ore si riuniranno nella capitale europea - di varare una risposta globale alla crisi economica che tenga conto delle grosse difficoltà in cui si trova il mondo del lavoro. Le forze dell'ordine, schierate a difesa delle istituzioni, sono dovute già intervenire con autopompe contro i manifestanti che al grido "Chi paga la crisi?", "Difendiamo i posti di lavoro", "no al caro-vita", hanno invaso il quartiere delle istituzioni europee. Gli incidenti al momento sono limitati soprattutto a lanci di uova contro le sedi delle banche e di numerosi petardi. Intanto, le strade del quartiere europeo, e in particolare rue de la Loi, si è trasformata in un mare di cappellini e camice rosse. I lavoratori hanno bloccato anche le strade circostanti al Consiglio dei ministri dell'Ue e alla Commissione europea, utilizzando vecchi bus scolastici con su scritto "Insieme siamo forti". Lungo il percorso del corteo, i sindacati hanno posto cartelli elettronici che riprendono in continuo le richieste dei lavoratori accompagnate da un sottofondo di tamburi che contribuiscono a far crescere il clima di tensione. Di fatto, tutta la città è assediata dai manifestanti che, oltre al quartiere europeo si sono insediati in altri arterie nevralgiche della capitale. Il centro di Bruxelles è ormai da ore paralizzato e sulle autostrade per entrare in città si contavano già 126 km di file.

[tratto da www.ansa.it]