Sottoposti a condizioni di lavoro e di vita subumane, impegnati in agricoltura per 15-16 ore di lavoro con un salario di 20 euro il giorno decurtato di 5 euro a titolo di "tassa di soggiorno" dagli appaltatori di braccia nostrani, ammassati come bestie in una vecchia fabbrica in disuso e in un'altra struttura abbandonata, i proletari neri immigrati di Rosarno si sono infine ribellati all'ennesima aggressione: il ferimento di due extracomunitari da parte di persone non identificate con un'arma ad aria compressa e pallini da caccia, come si addice, per l'appunto a degli animali.