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Sciopero in un Mc Donald's di OaklandIn un contesto di miseria assoluta crescente, dovuto anche alla pandemia, sono sempre meno accettabili le paghe da fame, e le violenze verbali e fisiche attuate rispettivamente da datori di lavoro e polizia. I senza riserve scendono in piazza contro il sistema dell'1%.

Lo sciopero al McDonald's di Oakland tra la 45ema strada e la Telegraph Avenue, cominciato martedì 26 maggio e proseguito anche il giorno seguente, arriva giusto una settimana dopo la protesta dei lavoratori della multinazionale del panino (#ProtectAllWorkers) in 20 città degli Stati Uniti contro quella che hanno definito la risposta fallimentare dell'azienda per la tutela dei dipendenti dalla pandemia.

Lo scorso 20 maggio i lavoratori dei McDonald's di Chicago, St. Louis, Memphis, Los Angeles, Kansas City, Milwaukee, Detroit, ecc., hanno incrociato le braccia per chiedere dispositivi di protezione individuale adeguati, indennità di pericolo e ferie retribuite. La mobilitazione interstatale è stata organizzata il giorno in cui il gigante degli hamburger teneva l'assemblea annuale degli azionisti, da anni obiettivo di protesta da parte dei dipendenti per chiedere salari e condizioni di lavoro migliori. I lavoratori organizzati sotto la sigla "Fight for 15" lottano dal 2012 per un salario minimo di 15 dollari l'ora per tutti; tra loro ci sono molti studenti delle scuole superiori che aiutano le loro famiglie, molto spesso senza altri redditi.

Sono ventun milioni gli adolescenti negli Usa che lavorano, soprattutto nel terziario, cercando di tenere insieme gli studi scolastici, gli obblighi familiari e il tempo da dedicare a sé stessi. Il futuro si fa sempre più incerto per le nuove generazioni e quello che una volta era considerato un lavoretto per arrotondare, come fare il cassiere o il cuoco in un fast food, è diventato per molti l'impiego della vita, l'unica fonte di reddito.

Tra i lavoratori del McDonald's di Oakland, almeno quattro sono risultati positivi al Covid-19 e altri tre hanno manifestato i sintomi. Quando è iniziata la pandemia, i gestori del fast food hanno fornito ai dipendenti pannolini per cani, filtri per il caffè, una cucitrice e degli elastici affinché potessero costruirsi delle mascherine artigianali.
In seguito alle rimostranze degli impiegati, la direzione ha distribuito maschere usa e getta, ma dando l'indicazione di indossarle per almeno tre giorni. Poi, quando la fornitura si è esaurita, i manager hanno invitato i dipendenti ad usare i filtri per caffè e i pannolini per cani per proteggersi. Tutti i 22 lavoratori del fast food sono quindi scesi in sciopero chiedendo strumenti di protezione a norma, copertura medica, due settimane di quarantena retribuite e la sanificazione completa del ristorante. "McDonald's ci tratta come cani. Non vogliamo morire per i loro hamburger quindi entriamo in sciopero, per proteggere noi stessi, le nostre famiglie e le nostre comunità", ha detto Delia Vargas, lavoratrice del McDonald's di Oakland.

#FightFor15 dal suo sito denuncia che il coronavirus sta uccidendo di più le persone afroamericane e ispaniche. Secondo il Guardian i neri americani hanno il doppio delle probabilità dei bianchi di conoscere qualcuno che è morto a causa del virus. E, come se non bastasse, hanno anche più probabilità di finire morti ammazzati dalla polizia, come nel caso di George Floyd, un afroamericano di 46 anni morto per soffocamento lunedì 26 maggio a Minneapolis, mentre era bloccato a terra da un poliziotto. In seguito al suo assassinio è scoppiata una rivolta nella città, con scontri con la polizia, blocchi stradali e saccheggi, e l'annunciato intervento della Guardia Nazionale. La rabbia sociale è dilagata attraverso i social network in tutti gli stati e varie manifestazioni sono state organizzate dal movimento Black Lives Matter a Los Angeles, New York, Denver, Louisville, ecc., al grido di "I Can't Breathe": non riesco a respirare.

Da quando è iniziata la pandemia, negli Usa oltre 41 milioni di lavoratori hanno fatto richiesta del sussidio di disoccupazione, solo la scorsa settimana le domande sono state 2 milioni. Numeri da capogiro.