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Jamila Mascat, Parigi

"Meritiamo di più, vogliamo di più e possiamo fare di peggio"... La rivolta degli studenti francesi contro la "Loi travail" è ormai uscita dal "tubetto" e sarà difficile farla rientrare. Il racconto di una giornata di movimento, tra entusiasmo e repressione

La chiamano la "sindrome del dentifricio" e la usano per descrivere le ondate di ribellione degli studenti francesi che dal '68 in poi hanno scandito la storia dei movimenti sociali: una volta che la pasta fuoriesce dal tubo, è difficile rimetterla a posto.

Sono presto diventate virali sui social network le immagini dei manager di Air France che scappano inseguiti da masse di lavoratori inferociti.

Un centinaio di lavoratori sono entrati nella sede della compagnia - dove il comitato centrale di Air France stava discutendo quanti posti di lavoro saranno tagliati - e hanno urlato slogan contro i dirigenti.

Secondo i racconti dei delegati sindacali, il capo delle risorse umane, Xavier Broseta, "è stato quasi linciato" e per fuggire ha dovuto scavalcare in tutta fretta alcuni tornelli. Secondo il sindacato CGT , l'uomo ha dovuto scalare "delle barriere per salvarsi". In fuga anche il ceo Frederic Gagey.

proteste ferrovieri e intermittenti francesiFrancia. Scioperi a raffica e governo nell’impasse. Il presidente è ancora bloccato dal dopo-elezioni.

La Francia sta vivendo un momento di impasse politica e sociale, di cui è difficile vedere lo sbocco. Oggi sarà il settimo giorno di sciopero nelle ferrovie, che ha semi-paralizzato la circolazione dei treni, con lo psico-dramma di ieri mattina (che si ripeterà oggi) per far arrivare in orario i candidati al Bac (l'esame di maturità), che dura tutta la settimana, fino a lunedì prossimo compreso.

Gli intermittenti dello spettacolo, che hanno già bloccato alcuni tra i primi festival dell'estate, minacciano di annullare il Festival d'Avignon, il più importante (che inizia il 4 luglio, ma ieri c'è stato sciopero nel primo giorno di ripetizioni). François Hollande è sceso in campo nel fine settimana, ha evocato il '36 e l'appello passato alla storia di Maurice Thorez (allora segretario del Pcf): "Bisogna saper mettere fine a uno sciopero".

goodyearI dipendenti della sede di Amiens (nord della Francia) sono pronti a passare la notte nella sede dell'azienda. Lo stabilimento è da mesi al centro di un’aspra diatriba tra l’azienda e i rappresentanti sindacali: i 1173 lavoratori rischiano il licenziamento.

I dipendenti dello stabilimento Goodyear di Amiens (nord della Francia) hanno intrappolato due dirigenti nel loro ufficio, impedendogli di lasciare l’edificio. A riferirlo il sito del quotidiano locale Courrier Picard. La porta dell’ufficio è stata bloccata con un grosso pneumatico per trattori, prodotto nella fabbrica prima dello stop temporaneo sancito il 20 dicembre scorso.

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Siamo un gruppo di lavoratori salariati di differenti settori (ferrovieri, insegnanti, informatici ...), disoccupati, precari. Durante i recenti scioperi in Francia, ci siamo riuniti in Assemblea Generale Interprofessionale – all'inizio sulla banchina di una stazione (Gare de l'Est, Parigi), poi in una sala di una Camera del Lavoro. Vogliamo riunire nel modo più ampio possibile i lavoratori di altre città della regione parigina. Perché siamo stufi della collaborazione di classe dei sindacati, che ancora una volta ci portano alla sconfitta; vogliamo organizzarci da soli, per cercare di unificare i settori in sciopero, estendere lo sciopero e fare in modo che siano gli scioperanti stessi a controllare la propria lotta.

en_lutte_ott10Non accenna a placarsi in Francia la protesta di massa contro la riforma delle pensioni che aumenta da 65 a 67 anni la soglia d’età per ritirarsi dal lavoro. A Marsiglia i manifestanti hanno bloccato per quasi 4 ore tutte le strade d'accesso a tutti i terminal dell'aeroporto che ha dovuto sospendere i voli. Nella città meridionale francese, diventata il fulcro dell'agitazione, anche il porto é paralizzato da un blocco, i trasporti pubblici e molti treni sono praticamente fermi. Tonnellate di rifiuti si stanno accumulando nel centro della città così come a Tolosa.

Intanto, le 12 raffinerie del paese continuano ad essere paralizzate, così come decine di grandi depositi di carburante, con la conseguenza che stamane 5.000 pompe di benzina sono chiuse al pubblico su un totale di 12.300 presenti nel paese.

francia_pensioni_ott10In Francia ancora una giornata di mobilitazione contro l’aumento dell’età pensionabile deciso dal governo di centrodestra. Mentre circa la metà dei treni d’oltralpe sono fermi dalla mezzanotte di ieri, da questa mattina blocchi stradali impediscono o rallentano la circolazione sia sulle strade sia sulle due autostrade che da Parigi vanno a nord e a sud. La chiamano ‘operation escargot’, operazione lumaca, cortei di camion circolano a passo di lumaca rallentando il traffico ma senza dare la possibilità alle forze dell’ordine di intervenire. Intanto le raffinerie continuano ad essere bloccate dai lavoratori; oltre un migliaio di distributori di benzina stanno esaurendo le scorte di carburante o sono totalmente a secco, ha detto oggi l'Unione degli importatori indipendenti petroliferi che gestisce il 60% delle vendite.

Dal sito Des Nouvelles Du Front; trad. it. Lmjf

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