Logo Chicago86

I greci tornano in piazza per il primo sciopero generale unitario del 2016, il terzo da novembre, indetto da tutti i sindacati greci.

Il Paese è stato completamente paralizzato, fermi tutti i settori, pubblici e privati, tranne i giornalisti che hanno scioperato ieri per 24 ore per poter dare copertura alle manifestazioni di oggi.

In cima alle proteste le pensioni: il governo di Tsipras sta cercando di far passare una riforma, ordinata dall'Ue, che porterà da una parte il taglio dal 15 al 30% delle pensioni, con un massimale fissato a 2300 euro (384 euro la minima), dall'altra un aumento dei contributi da versare (+1% per i datori lavoro, +0,5% lavoratori).

Bloccati i trasporti, aerei e marittimi, ospedali, scuole e servizi pubblici funzioneranno al rallentatore. Chiuse le stazioni di servizio, si mobilitano anche medici, avvocati, notai e ingegneri. Alla protesta aderiscono anche gli agricoltori, che da lunedì bloccano autostrade e i valichi di confine con la Bulgaria e la Turchia.

Diversi i cortei ad Atene, con decine di migliaia di persone: il principale - con Adedy e Gsee - da piazza Panepistimio è arrivato in piazza Syntagma, al parlamento. Corteo autonomo invece per il Pame, il sindacato legato al partito comunista Kke. Scontri in alcuni punti della città con il lancio da parte dei manifestanti di bottiglie molotov e di proiettili di gomma e lacrimogeni da parte della polizia.

[tratto da www.radiondadurto.org]