Lotte in corso. AMERICHE
Il nodo newyorkese di Occupy Wall Street ha lanciato per il prossimo 17 settembre un flash mob a Zuccotti Park, il luogo in cui quattro anni fa è cominciato tutto. Da #BlackLivesMatter alla lotta per le condizioni dei lavoratori passando per la difesa delle abitazioni, in questi anni gli occupiers hanno continuato a lavorare per un nuovo futuro.
OWS lancia un appello affinché le persone negli Stati Uniti (e oltre, aggiungiamo noi) esprimano la loro solidarietà dedicando due ore del proprio tempo il #S17 per parlare e organizzarsi con la propria comunità politica locale. L'intenzione è di celebrare, riflettere e immaginare insieme.
Traduzione dall'articolo del sito "Workers World Party" sulle lotte salariali negli Stati Uniti d'America
Da costa a costa, continua lo slancio costruito dalla costante lotta dei lavoratori a basso salario che lottano per un salario di 15 dollari all'ora ed un sindacato, uno sforzo che ha avuto inizio quasi 3 anni fa. La settimana cominciata il 20 luglio è stata caratterizzata da diverse ed importanti vittorie per questo movimento.
Il 21 luglio la contea di Los Angeles ha approvato un salario minimo di 15 dollari da introdurre gradualmente entro il 2020. Tale processo segue le orme della città di Los Angeles, la quale il mese scorso ha approvato un'indentica procedura.
'Jornaleros'. Nei loro comunicati, manifesti e striscioni insistono su questo elemento. Lavoratori agricoli a giornata. Il segmento più ricattabile e ricattato, più sfruttabile e sfruttato. Perché lavori oggi e se ti pieghi e ti schiavizzi a sufficienza forse domani ti chiamo...forse!
Per la gran parte immigrati, una condizione che rende ancora più vulnerabile chi si trova già alla fine di una complessa filiera di sfruttamento su cui si basa la produzione agricola, lì come altrove.
Circa 5000 tra dipendenti e solidali sono accorsi il 20 e 21 maggio alla riunione annuale degli azionisti di McDonald's presso il campus di Oak Brook in Illinois. Alla testa del lungo corteo di manifestanti campeggiava lo striscione "McDonald's: 15 dollari l'ora e diritti sindacali, non buoni pasto! #Fightfor15".
Per due giorni migliaia di lavoratori provenienti da tutto il paese, hanno messo in chiaro che la lotta per un salario di sussistenza a 15 dollari l'ora e per il diritto ad un sindacato non si è fermata. Soprattutto dopo che Steve Easterbrook, nuovo amministratore delegato di McDonald's, ha annunciato il mese scorso, sotto la pressione dei continui scioperi, il rialzo del salario di 1 dollaro l'ora, ma solo per i dipendenti dei ristoranti gestiti direttamente dal colosso della ristorazione veloce. L'aumento verrebbe applicato ai 90.000 lavoratori dei circa 1.500 ristoranti operanti negli Usa, mentre non riguarderebbe gli altri 660.000 impiegati nei franchising.
Dura repressione contro i lavoratori agricoli di Valley San Quintin, in Baja California - Messico, da mesi in lotta per ottenere l'aumento del salario e migliori condizioni di lavoro.
I quotidiani locali riportano la notizia che all'alba del 9 maggio, mentre i lavoratori si preparavano per andare al lavoro, 20 pattuglie della polizia preventiva di stato (PEP), supportate da un mezzo antisommossa, hanno fatto irruzione nella comunità Triqui di Nuevo San Juan Copala. I poliziotti sono entrati nelle case ed hanno aggredito uomini, donne e bambini e hanno sparato proiettili di gomma. Gli abitanti si sono difesi con pietre e bastoni. 70 i feriti, molti dei quali gravemente, 17 persone arrestate, di cui 5 detenute.
Lunedì 27 aprile centinaia di camionisti dei porti di Los Angeles e Long Beach sono scesi in sciopero contro quattro grandi aziende che gestiscono il carico e scarico merci. Picchetti molto partecipati si sono avuti sin dal primo mattino; gli scioperanti, supportati da solidali, hanno bloccato terminal marittimi e cantieri ferroviari di uno degli hub commerciali più trafficati del paese.
I camionisti, sostenuti dal sindacato Teamster, accusano la Pacific 9 Transportation, la Intermodal Bridge Transport, la Pacer Cartage e la Harbor Rail Transport, di effettuare un vero e proprio furto sui salari, classificandoli come lavoratori indipendenti invece che come dipendenti con la possibilità di essere rappresentati sindacalmente.
Mercoledì 29 aprile decine di migliaia di persone sono scese in strada in tutti gli Stati Uniti contro la violenza di polizia e capitalisti, e per reclamare giustizia per Freddie Gray, l'ennesimo afroamericano ucciso durante l'arresto. Marce, sit-in e cortei sono stati organizzati a Washington DC, dove la contestazione si è spinta fino ai cancelli della Casa Bianca, Boston, Houston, Indianapolis, Atlanta, Denver, Minneapolis, New York (#NYC2Baltimore). In quest'ultima città più di cento persone sono state arrestate: le manette sono scattate nell'area di Union Square e più tardi a Times Square. Gruppi di manifestanti si sono radunati in diverse zone di Manhattan, bloccando il traffico. "Vogliono andare avanti tutta la notte", riferivano alcuni media.
Sono almeno 200 gli insegnanti che mercoledì 29 aprile sono stati feriti dalla polizia nella città di Curitiba, Stato del Paranà, mentre protestavano contro la riforma delle pensioni. Molti hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere e versano in gravi condizioni. Si e' trattato di una delle manifestazioni più violente nella storia del Paese.
Centinaia di insegnanti manifestavano davanti all'Assemblea Legislativa regionale, dove si discutevano gli emendamenti a un progetto di legge proposto dal governatore del Paranà Carlos Alberto Richa, del Partito socialdemocratico brasiliano (Psdb), e respinto dai sindacati delle scuole primarie e secondarie e dell'università. La norma, in seguito approvata, autorizza il governatore ad utilizzare le risorse del fondo pensione per tamponare le misure di austerity e di risanamento dei conti pubblici.
Argentina paralizzata. Bus, treni, metro, navi e aerei fermi, banche chiuse, grandi multinazionali bloccate, distribuzione delle merci interrotta.
Lo sciopero è cominciato alle cinque di mattina con il blocco della autostrada Panamericana all'altezza della Lear Corporation. Migliaia i lavoratori che nel giorno del #Paro31M hanno incrociato le braccia per protestare contro le tasse sui salari, l'inflazione, i licenziamenti, e per ottenere l'aumento della paga minima.
Lo sciopero nella valle di San Quintín nello stato messicano di Baja California, a 200 miglia a sud di San Diego, ha coinvolto 50.000 lavoratori agricoli.
I braccianti, per più di una settimana, hanno interrotto la raccolta lasciando i prodotti a marcire nei campi e nelle serre. Si sono ribellati alle loro miserevoli condizioni di lavoro e di vita (abitazioni fatiscenti, servizi igienico-sanitari inadeguati, salari da fame, e spesso, modalità di lavoro che si avvicinano alla schiavitù), e hanno intrapreso coraggiose azioni di lotta tra cui il blocco della Transpeninsular Highway, un'arteria stradale fondamentale per il trasporto delle merci da Baja California agli Stati Uniti. Circa 200 i lavoratori arrestati e pesantemente maltrattati dalla polizia.