Uno sciopero di 24 ore ha sconvolto gran parte dell'India. I lavoratori sono scesi in strada in diverse città del paese per protestare contro il peggioramento delle condizioni di vita.
Una decina i sindacati che hanno invitato i loro iscritti a incrociare le braccia mercoledì 8 gennaio contro quelle che hanno definito le politiche antipopolari del governo di Narendra Modi. "L'atteggiamento del governo è di disprezzo nei confronti del lavoro", ha affermato il Center of Indian Trade Unions.
Oltre ai lavoratori delle industrie, hanno scioperato anche i dipendenti delle banche, dei trasporti, delle miniere, dei porti, degli uffici governativi, e quelli agricoli. Le organizzazioni sindacali chiedono la fine dei contratti di lavoro a breve termine, un salario minino e uno stop alla privatizzazione delle imprese statali.
Nel Bengala Occidentale, i sindacati hanno bloccato le linee ferroviarie e le strade, allestendo sit-in e bruciando pneumatici. Il trasporto pubblico ha subito pesanti disagi in tutto il paese, con servizi di autobus e treni ridotti. Rallentate anche le attività bancarie e commerciali.
Lo sciopero ha avuto luogo il giorno dopo la diffusione delle statistiche ufficiali che prevedono una crescita del 5% per quest'anno, la più lenta da 11 anni a questa parte. Il rallentamento della terza più grande economia asiatica ha provocato un boom della disoccupazione (quasi all'8% nel mese di dicembre) e un rialzo dei prezzi al dettaglio, che ha colpito più duramente l'India rurale, con le famiglie di agricoltori che non possono permettersi di comprare i beni di prima necessità.