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Come spiegato ampiamente nelle scorse settimane, il rinnovo degli appalti all'interno della raffineria ENI ha sancito 3 cambi di appalto. Già in precedenza avevamo definito questi rinnovi un attacco ai lavoratori e così, infatti, è stato. Durante gli incontri di questa settimana, tra le nuove ditte, le organizzazioni sindacali e il coordinamento ditte ENI, in un primo momento le prime si erano rese disponibili ad attingere il proprio personale tra le maestranze presenti in stabilimento, ma così non è stato nel corso dell'ultimo incontro.

Il coordinamento dei lavoratori Livornesi lancia una nuova mobilitazione durante la Kermesse estiva "Effetto Venezia".

Il concentramento del corteo è previsto dalle ore 21 in piazza del Municipio.

Occorre una risposta determinata alla crisi e alla disoccupazione (2000 nuovi disoccupati negli ultimi mesi senza garanzie sugli ammortizzatori sociali).

Questa matina siamo stati a volantinare presso la sede Sda di Livorno per denunciare quanto accaduto a Roma il 19 maggio scorso, quando un picchetto di facchini in sciopero è stato caricato da un gruppo di crumiri che ha mandato 4 operai all'ospedale. Solidarietà ai lavoratori in lotta!

Di seguito il testo del volantino:

SE COLPISCONO UNO, COLPISCONO TUTTI.
SUI FATTI DEL 19 MAGGIO 2015 DURANTE UNO SCIOPERO DEI LAVORATORI SDA

manifestazione coordinamento livorno 2015Un altro grande corteo del Coordinamento lavoratori e lavoratrici.

Rilanciamo la partecipazione!  Estendiamo l'impegno unitario nei luoghi di lavoro!

La manifestazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici aderenti al coordinamento ha registrato una partecipazione imponente. I lavoratori e le lavoratrici livornesi, in modo risoluto e unitario sono scesi in piazza per chiedere LAVORO, SALARIO, DIRITTI.

Il #Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi lancia il corteo per il 18 Aprile;Dall'assemblea cittadina di giovedì sera (26/2) siamo usciti ancora più convinti che il nostro percorso sia solo agli inizi.

Le testimonianze e le storie dei lavoratori e delle lavoratrici intervenuti (People Care, Ifb, Porto 2000, ex Trw, Alp, e altri) ci dicono che la situazione a Livorno purtroppo non è migliorata dal nostro corteo del 15 novembre, anzi.

Si sono aggiunte infatti altre situazioni di difficoltà, esuberi, licenziamenti collettivi, privatizzazioni. Insomma, l'attacco ai lavoratori, fedelmente in linea con la logica renziana ispiratrice del Jobs Act, prosegue e si porta dietro tutte le sue nefaste conseguenze, in primis quella dell'arricchimento di pochi e l'impoverimento di molti.

Lo scorso Ottobre abbiamo promosso una prima Assemblea Provinciale dei Lavoratori, che si era conclusa con l'impegno a proseguire il lavoro intrapreso.

Negli ultimi anni è chiaramente mancata una risposta all'attacco padronale e i cedimenti sono stati continui in tutti i settori e i luoghi di lavoro. L'obiettivo che ci proponiamo è quello di provare a trasformare l'insoddisfazione dei lavoratori per la politica sindacale in una iniziativa in grado di contrastare la pratica dei cedimenti in tutte le fabbriche, a livello provinciale, e far ripartire e sostenere la lotta all'offensiva padronale.

Stabilire rapporti costanti tra i delegati e gli operai più attivi nei diversi luoghi di lavoro è il primo passo. I confini di una singola fabbrica consentono solo una difesa limitata e parziale e crediamo che sia l'ora di provare a estendere la nostra esperienza in Piaggio e in Continental ad una pratica sindacale comune, nei metodi e nei contenuti, con i lavoratori delle altre fabbriche, in modo da creare le basi per far pesare il numero e l'unità della classe operaia sia nelle rivendicazioni a livello aziendale che nello scontro generale con il padronato.

Venerdì 30 gennaio hanno scioperato gli operai della Piaggio contro le lettere che l'azienda ha inviato a 40 dipendenti, minacciandoli di licenziamento nel caso in cui non diminuissero i giorni di malattia nel 2015.

Gli operai non hanno esitato e hanno risposto subito, consapevoli che questo comportamento intimidatorio della Piaggio non è altro che il tentativo di mettere in pratica sin da subito, senza aspettare i decreti attuativi, i contenuti del Jobs act. Ma oltre a mettere in campo celermente la loro determinazione contro le minacce, gli operai hanno attivato meccanismi di solidarietà dal basso. Lo sciopero ha valicato i cancelli della fabbrica Piaggio di Pontedera ed ha visto la partecipazione dei lavoratori SAME di Bergamo, GKN di Firenze, CONTINENTAL, CEVA di Pisa e CSO di Scandicci.

"Se toccano uno toccano tutti". Con questo slogan si potrebbe riassumere lo spirito dell'assemblea organizzata dal Coordinamento No Jobs Act del 10 gennaio scorso. Il saloncino del Dopo Lavoro Ferroviario di Via Alamanni è stato invaso da 120 persone: lavoratori, militanti sindacali, studenti, e militanti politici. Segno che, nonostante la deriva razzista che ha invaso il dibattito politico pubblico in questi ultimi, l'attenzione intorno alla riforma del lavoro non è affatto calata.

Costruire l'opposizione al Jobs Act partendo dalle lotte che investono il tessuto produttivo: questo l'intento degli organizzatori dell'assemblea.

GIOVEDI' 27 Novembre alle ore 21,00 all'Ex Cinema Aurora in in V.le Ippolito Nievo n. 28 3° ASSEMBLEA PUBBLICA DEL COORDINAMENTO LAVORATORI E LAVORATRICI LIVORNESI

Dopo la grande manifestazione del 15 novembre invitiamo tutti e tutte a partecipare alla terza assemblea pubblica del Coordinamento Lavoratori Lavoratrici Livornesi

Il corteo del 15 deve essere solo l'inizio di un percorso di lotta che dovrà interessare tutti i settori della nostra città.

Da oggi in poi qualsiasi vertenza in atto deve ricevere la solidarietà e l'appoggio di tutti i lavoratori. Anche un singolo licenziamento non deve passare senza che vi sia una reazione immediata e determinata da parte di tutti.

Pensando alla giornata di ieri, vogliamo partire proprio da questa semplice domanda retorica, ma chi ha detto che non c'è?

Ieri, per le strade del centro di Livorno, abbiamo sentito un'atmosfera diversa, la si poteva respirare a pieni polmoni. Nonostante allerte meteo, cattivo tempo, pioggia e vento forte, più di 3000 persone sono scese in piazza per manifestare, per urlare un dissenso, un disaccordo, un disagio, che sempre di più va presentandosi nelle vite di tutti e tutte noi.