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turkish springLe proteste sono iniziate contro il piano del governo per trasformare un parco pubblico di Istanbul, il Gezi Park di Taksim, in un centro commerciale. La dura repressione che si è abbattuta sui manifestanti è stata la scintilla che ha fatto divampare l'incendio in tutta la Turchia. La rivolta si è diffusa ad altre città ed i social network sono diventati neuroni e sinapsi di un movimento che è uscito dai confini nazionali per assumere un respiro di portata mondiale.

Non a caso, all'indomani delle grandi manifestazioni di Istanbul e Ankara, il premier Erdogan ha definito le reti sociali "una minaccia per la società". I manifestanti non lasciano le piazze e vogliono un cambiamento reale ora. Si sono collegati spontaneamente alle piattaforme internet di Occupy Wall Street e degli Indignados ed hanno ricevuto solidarietà dai quattro angoli del pianeta.

Questo uno dei nostri contributi su Facebook durante la giornata del primo giugno 2013:

Un mondo, una lotta. Nel mentre è in corso la protesta di Blockupy davanti alla BCE a Francoforte, in Turchia è nato "Occupy Gezi Park". In contemporanea negli Usa gli occupiers si apprestano a riconquistare Zuccotti Park, lo spazio da cui è nato il movimento OWS. Il tutto nella giornata europea di lotta contro l'austerità (#1J), e mentre a Bologna facchini e solidali scendono in piazza contro Granarolo e cooperative di schiavisti nella logistica. Occupy the world together!

- Ch86 -

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