Gli scontri tra manifestanti e polizia in varie citta' turche sono stati accompagnati nella notte da oltre 500 fermi; e intanto oggi vari sindacati turchi si preparano a una giornata di scioperi, dichiarati illegali dal ministro dell'interno, contro la repressione. - "La nostra richiesta è che la violenza della polizia cessi immediatamente", ha detto alla France presse il portavoce di KESK, Baki Cinar. I sindacati rappresentano centinaia di migliaia di lavoratori e molto probabilmente lo sciopero avrà riprecussioni su scuole, ospedali e uffici pubblici in tutto il Paese.
Lo sciopero e' stato proclamato da due federazioni sindacali; e anche le rappresentanze di medici, ingegneri e dentisti hanno preannunciato che i loro iscritti incroceranno le braccia in segno di protesta per lo sgombero forzato di parco Gezi e la brutale repressione che ha coinvolto anche numerosi bambini.
A Istanbul, Ankara e in varie citta' del Paese i manifestanti si sono scontrati per tutta la giornata di ieri e stanotte con le forze dell'ordine. Secondo l'Ordine degli Avvocati di Istanbul, solo nella metropoli sul Bosforo sono state fermate circa 390 persone, mentre nella capitale la polizia ne ha arrestate altre 150. La polizia ha organizzato una vera e propria caccia ai giornalisti a Istanbul, dove diversi cronisti sono stati picchiati o arrestati dalle forze antisommossa.
Sul sito di Rsf Europa sono state diffuse fra l'altro le immagini dell'arresto del giornalista turco Gokhan Bicic, fermato e buttato a terra da quattro agenti. Dalle finestre delle case la gente ha urlato ai poliziotti di lasciarlo stare, poi ha iniziato a buttare oggetti di ogni tipo, anche una sedia in plastica, sugli agenti, che hanno comunque trascinato via il cronista.
La protesta di ieri, caratterizzata dal tentativo di vari cortei di raggiungere piazza Taksim, è stata diffusa in molti quartieri di Istanbul ed Ankara e almeno in un’altra decina di città della Turchia. Ad Ankara, i manifestanti hanno bloccato le cisterne della Municipalità che stavano portando l'acqua (tossica) alla polizia, rimasta con gli idranti a secco. All'improvviso una delle auto cisterne si è diretta contro la folla sul marciapiede ed una persona è rimasta ferita.
[tratto da www.controlacrisi.org]