In seguito allo sciopero di venerdì 25 ottobre presso i magazzini DHL e TNT di Roma e Fiano Romano, il consorzio di cooperative Gesco Centro ha sospeso 14 lavoratori, privandoli del salario a tempo indeterminato.
Lo sciopero, cominciato intorno alle tre di notte, si era svolto secondo i rodati ed efficaci metodi di lotta in uso nel settore della logistica: senza preavviso e sostenuto da picchetti di scioperanti e solidali, allo scopo di impedire la movimentazione delle merci. A metà mattina, quando la fila di camion intasava la congestionata via Tiburtina, intervenivano i celerini a rimuovere il blocco; ma ormai i danni erano stati fatti e i picchetti potevano essere sciolti. I profitti della cooperativa, per quel giorno, sono fortemente diminuiti, forse dimezzati, visto che oltre i 2/3 delle consegne hanno subìto forti ritardi o sono stati rimandati al giorno dopo.
Motivo della mobilitazione: il mancato rispetto degli accordi presi in precedenza dopo uno sciopero, quando, per far cessare il blocco, i capetti avevano acconsentito ad una ripartizione più equa delle ore di lavoro e a finirla con i comportamenti intimidatori verso i lavoratori.
Promesse da marinaio, nulla è cambiato.
Il consorzio di cooperative Gesco Centro, in complicità con TNT e DHL, tenta ora, chiusasi la fase della concertazione che ha fatto della filiera della logistica un polo di sfruttamento della forza lavoro fra i più intensi del paese, la strada dell’intimidazione, per scoraggiare e minare la compattezza che i facchini hanno messo in campo.
Con la sospensione di 14 lavoratori si intende ricacciare indietro le lotte, cominciando, da Roma, un percorso involutivo il cui obiettivo è quello di avvilire il bisogno di organizzazione recepito e messo in pratica dai lavoratori della logistica.
La TNT ha giocato in anticipo, dando il via alla campagna di licenziamenti che prevede il coinvolgimento di centinai di facchini su tutto il territorio nazionale, colpendo per primi quelli inquadrati organizzativamente.
La risposta alla sospensione dei 14 lavoratori deve assumere un carattere nazionale per avere una certa efficacia operativa. Dovrà, pertanto, riuscire a coinvolgere almeno tutti i facchini della filiera degli appalti della TNT fino alla generalizzazione della lotta a tutto il movimento della logistica.
La lotta per i 14 è lotta di tutti.
Roma, 29/10/2013