Dopo lo sdoganamento del lavoro gratuito e i licenziamenti politici, arriva il divieto di volantinare davanti a Expo 2015.
E' quello che è successo questa mattina ad alcuni precari che distribuivano volantini all'entrata Triulza: individuati dalla sicurezza privata del sito di Rho Fiera, sono stati segnalati alla polizia che li ha prima identificati e quindi invitati ad andarsene. Questo il titolo del volantino distribuito: "Lavorare in Expo 2015: stipendi da fame, contratti pirata e licenziamenti politici."
Dal settore della logistica alla Fincantieri, passando per l'Esposizione universale, all'abbassamento dei salari si aggiunge la repressione contro i lavoratori e le realtà di lotta che non si rassegnano a chinare il capo. Se negli Stati Uniti i sindacati hanno cominciato da tempo un'efficace campagna di lotta per l'aumento della paga oraria e la libertà di organizzazione nei luoghi di lavoro, in Italia confederali e sindacati di base non riescono ad andare oltre ai lamenti sui diritti cancellati e sulla cattiveria di padroni e governo.
Indignarsi serve a poco, importante invece continuare la campagna autorganizzata contro il modello Expo legando le varie lotte, che si sviluppano a macchia di leopardo in tutto il paese, in un fronte unico per il salario ai disoccupati e la drastica riduzione dell'orario di lavoro. Restiamo in contatto. Ci vediamo sui social network, sui blog e nelle piazze: we are the 99%. Occupy Expo together!
